Star Wars: perché i Jedi “non insegnavano” il potere della guarigione

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Star Wars. Il potere di guarire e salvare le persone dalla morte non è di certo un concetto introdotto con Episodio IX – L’Ascesa di Skywalker. Anzi, è stato proprio George Lucas a parlarne, per poi mostrarcelo anche in azione. Lo stesso Anakin Skywalker era consapevole della sua esistenza, cosa che lo ha spinto ad abbracciare il Lato Oscuro per cercare di padroneggiarlo.

George Lucas utilizza Star Wars The Clone Wars per mostrarci alcuni usi estremi della Forza. Siamo su Mortis e Anakin Skywalker viene utilizzato come strumento essenziale per trasferire l’energia vitale della potente creatura di Luce chiamata Figlia nel corpo di Ahsoka Tano, ormai mostrato senza vita. Il ragazzo lo fa, guidato e “attivato” dal Padre, una figura potente e morente, che era uno dei “prescelti” della Forza con la capacità di portare l’Equilibrio in questo mondo unico e legato alla Galassia.

Proprio in questa circostanza, dunque, assistiamo al trasferimento di energia vitale in una situazione molto critica. La resurrezione di Ahsoka Tano potete osservarla nel video sottostante.

https://youtu.be/fAFzJcVuyUM

Anakin ha una conferma di questo potere proprio da Sheev Palpatine in Episodio III – La Vendetta dei Sith. Qui ci dice che ci sono storie che gli Jedi non raccontano, che c’era un Signore Oscuro dei Sith chiamato Darth Plagueis con una conoscenza tale del Lato Oscuro da riuscire a impedire a coloro che amava di morire. Poi aggiunge che Darth Plagueis salvava altri dalla morte e che questo potere è possibile apprenderlo, ma non da un Jedi.

Dunque, l’esistenza di un potere in grado di salvare la vita era da anni fuori discussione, anche canonicamente. Ma perché gli Jedi non lo insegnavano? Anakin Skywalker si è dovuto affidare ad un Sith per scoprirlo, diventando un Sith.

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Darth Sidious ha sfruttato questa informazione per spingere Anakin verso il Lato Oscuro. Per il ragazzo questo potere è diventato così un’ossessione, ma sapeva di non poter contare sugli Jedi per scoprirlo. Da tempo aveva capito che c’erano cose che gli Jedi non insegnavano, c’erano segreti che avevano sigillato e non tramandavano, come erano in possesso di antichi testi nella biblioteca che non potevano essere nemmeno consultati.

Gli Jedi insegnavano il distacco per evitare il Lato Oscuro, anzi spronavano ad accettare la morte di chi si ama e di gioire per essa. Un dialogo tra Anakin e Yoda spiega molto bene perché il potere di interferire sulla vita era considerato quasi come innaturale.

Yoda: “La morte è parte naturale della vita. Gioisci per coloro che intorno a te si trasformano nella Forza. Dolore non avere; rimpianto non avere. L’attaccamento conduce alla gelosia; l’ombra della bramosia essa è.”

Così come temevano l’attaccamento, temevano un potere in grado di portare un Jedi a donare la propria energia vitale per alterare il destino di chi era prossimo alla morte. In The Clone Wars è lo stesso George Lucas (supervisore del progetto) a mostrarci usi estremi e innaturali del Lato Oscuro. I riti compiuti dalle streghe di Dathomir erano considerati veri e propri abomini da un Jedi e loro se ne intendevano di “trasferimento di energia vitale” per salvare vite e salvarsi la vita…

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Invece, abbiamo capito che in origine, millenni prima, questo potere non era affatto proibito, ma gli antichi testi Jedi – la cui conoscenza era andata perduta – lo menzionavano e ne spiegavano l’uso. Nel corso dei secoli l’Ordine Jedi aveva modificato radicalmente la propria rotta, cercando vie sempre più rigide e isolate per paura del Lato Oscuro. Perché ogni force user passato al Lato Oscuro, anche per motivi di cuore, diventava un pericoloso nemico, un male totale per la Galassia. Loro dovevano evitare in ogni modo di creare nuovi “Sith” e lo facevano attraverso un accurato lavoro su bambini nati da poco, cresciuti con una mentalità in grado di evitare l’attaccamento. Anakin è entrato nell’Ordine degli Jedi amando la madre, soffrendo per l’allontanamento, soffrendo per la perdita di un maestro come Qui-Gon Jinn. Per questo era ritenuto pericoloso e rischioso addestrarlo.

Inoltre, ricordiamo, The Mandalorian ci ha svelato che anche il “Baby Yoda” è in grado di usare il potere di guarigione. Ancora sappiamo poco della specie di Yoda, che per adesso resta rara e misteriosa. Una cosa è chiara: è dotata di una connessione naturale fortissima con la Forza.

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Il potere di guarire e di salvare la vita è stato appreso da Rey attraverso i suoi studi sugli antichi testi Jedi, che le hanno offerto conoscenze che nemmeno Yoda aveva. La ragazza è in possesso di informazioni sulla Forza straordinarie, dimenticate nel tempo o vietate. Infatti, sa bene che guarire è anche pericoloso, perché è donare la propria energia vitale e in casi estremi può portare alla morte.

La paura del Lato Oscuro ha frenato gli Jedi dall’uso stesso della Forza, allontanandoli anche dalla capacità di vivere pienamente i propri sentimenti. Un Nuovo Ordine dovrebbe, prima di tutto, individuare un nuovo metodo per resistere al Lato Oscuro senza finire vittime delle proprie paure, senza limitare i propri stessi poteri quando possono essere indispensabili per fare del bene. Chissà se nel futuro di Star Wars vedremo mai un uso diverso della Forza, rispetto a quello tramandato da un Ordine offuscato dall’oscurità…

Sito web creato il 28 marzo 2018 dall'Avv. Marcello Durante, docente di scrittura creativa a Lecce, appassionato di fumetti e Guerre Stellari.