Star Wars. Il libro illustrato Giunti intitolato Star Wars Avventure Galattiche propone una serie di racconti canonici sui vari personaggi della saga. Quello dedicato alla protagonista della Trilogia Sequel è intitolato “Il primo volo di Rey”.
Ci viene raccontato un episodio accaduto su Jakku, quando la mercante di rottami aveva individuato nel deserto un relitto speciale: un vascello non pronto per volare. Rey ha aggiustato questo vascello e l’ha anche sperimentato (prima di perderlo in un furto). Ha lavorato sul mezzo in maniera accurata, imparando molto sulla sua struttura e finendo per pilotarlo, sfrecciando sopra la superficie del pianeta.
Come è riuscita a pilotare questo vascello con disinvoltura e poi, successivamente, anche il Millennium Falcon di Han Solo? Tolto il fattore “Forza”, per rispondere a questa domanda possiamo far riferimento ad un passaggio del libro:
“Anni prima, Rey aveva trovato i pezzi di un simulatore di volo sparpagliati tra le dune. Invece di venderli a Unkar li aveva rimessi insieme per poter passare le serate ad addestrarsi a volare tra le stelle. Era molto brava nelle simulazioni, ma pilotare quella nave sarebbe stato reale”
Insomma, Rey aveva studiato molto bene e simulato più e più volte il volo. La ragazza, sopravvissuta su un pianeta “mortale” sin da piccolissima, da sola e senza un particolare aiuto, ha una capacità di apprendimento superiore alla media. Anche per questo il passaggio dalla teoria alla pratica per lei è quasi spontaneo…