Star Wars Episodio VI ha un titolo che qualcuno reputa fraintendibile: Il Ritorno dello Jedi. Spesso ci capita leggere quesiti sul suo significato “chi è lo Jedi che ritorna nel film?”. Il dubbio di certi fan è tra Anakin Skywalker e Luke Skywalker. La risposta è semplice: il titolo si riferisce ad Anakin. E’ lui lo Jedi che ritorna e lo fa dopo un lungo percorso iniziato nei film precedenti.
Il giovane Luke, prima dello confronto finale con Darth Vader e l’Imperatore non lo si può nemmeno definire un vero cavaliere Jedi. Lo dicono chiaramente Yoda (prima di unirsi alla Forza) e Obi-Wan Kenobi quando appare in versione Fantasma di Forza. Il ragazzo in cuor suo sa che non ha completato il suo addestramento. Gli manca il tassello decisivo, cioè affrontare suo padre che è allo stesso tempo paura e debolezza.
George Lucas avrebbe potuto intitolare il film “La nascita di uno Jedi”, invece si è voluto concentrare su Anakin Skywalker, che ha liberato completamente dalla morsa del Lato Oscuro. Darth Vader finisce di esistere grazie a Luke Skywalker, che fa riaffiorare i sentimenti positivi di Anakin Skywalker: amore, redenzione, altruismo. Questo porta alla fine del legame tra L’Imperatore Palpatine ed il suo apprendista e all’atto di ribellione di quest’ultimo che mette fine all’Impero dei Sith.
Palpatine, pur avendo avuto visioni di una propria sconfitta per mano di Luke, mai avrebbe potuto immaginare di perire per mano di uno Jedi che credeva morto da decenni.
Attenzione: Darth Sidious ha sempre saputo del folle desiderio di essere ammazzato da Darth Vader, il suo mastino. E’ una prerogativa dei Sith desiderare di superare il proprio maestro. Ma è riuscito sempre a domarlo, controllarlo attraverso il Lato Oscuro al quale Vader era incatenato.
Anakin Skywalker, abbandonando il Lato Oscuro, è tornato ad essere uno Jedi forte, libero, in grado di fare la cosa giusta con lucidità. C’è una differenza netta tra il Darth Vader che ha schiacciato la Galassia e Anakin Skywalker che sognava di liberarla, facendo la cosa giusta per aiutare “gli ultimi, gli schiavi”. Libero dal Lato Oscuro, Anakin non ha più l’ambizione di governare al posto del suo Imperatore, non ha più la rabbia, ma solo una gioia ritrovata e può rinunciare alla propria stessa vita pur di aiutare i suoi figli e chiedere perdono.
Il Lato Oscuro per un utilizzatore della Forza è come una trappola, una prigione, un parassita che annichilisce il buono e su quella base costruisce un essere di puro odio ed egoismo.
Lo fa capire chiaramente l’Imperatore, quando dice a Luke:
“Ah, sì. Un’arma Jedi. Proprio come tuo padre. Devi sapere che tuo padre non può più sottrarsi al Lato Oscuro della Forza. E così sarà anche per te”.
Palpatine in Episodio VI provoca Luke per tutto il tempo, pur sapendo di avere di fronte un ragazzo intenzionato a fare del bene. Cerca di ingannarlo, di scatenare le sue emozioni negative, perché basta un momento di debolezza per farlo sprofondare nel Lato Oscuro e trasformarlo in un nuovo apprendista.
Luke ha avuto la forza di scegliere, di non lasciarsi tentare dal male, di fermare ogni sentimento negativo per non diventare un nuovo Darth Vader.
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