Star Wars: il valore di una critica sana. Sguardo alle realtà social italiane

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Star Wars. Il teaser trailer di Obi-Wan Kenobi ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia diverso e ugualmente forte l’amore che i fan hanno verso la saga creata da George Lucas.

Tutti esprimono il proprio sentimento in maniera singolare, dimostrando entusiasmo verso le novità o facendo notare elementi/scelte narrative che stonano nel complesso mosaico costruito da Lucasfilm. Lo show di Disney+ è destinato a creare inevitabilmente spaccature. Poiché andrà a toccare un terreno che possiamo definire “sacro”, piazzandosi nel bel mezzo delle Trilogie più apprezzate.

C’è chi, ad esempio, teme già il modo in cui verranno presentati i presunti duelli tra Darth Vader e Obi-Wan Kenobi. Diventeranno materia di discussioni destinate a durare in eterno. C’è già una patata bollente che sta facendo agitare le acque: la resa in live-action degli Inquisitori.

Il Grande Inquisitore e Il Quinto Fratello hanno ricevuto diverse critiche, poiché il loro aspetto fisico non soddisfa pienamente le aspettative. Il Quinto Fratello non ricorda affatto il possente force user visto in Star Wars Rebels, mentre il suo “boss” ha caratteristiche somatiche diverse rispetto a quelle delineate da George Lucas nella Trilogia Prequel.

Star Wars: la posizione di fan, siti web e pagine Facebook

Mi sono già espresso in merito al lavoro fatto dei truccatori dello show Obi-Wan Kenobi e torno a ribadire che sospenderò il giudizio finché non uscirà un nuovo trailer o l’opera integrale. Quel che è stato mostrato potrebbe subire variazioni in post-produzione o potrebbe apparire in maniera diversa in scene complete, dove i personaggi vengono inquadrati sullo schermo per diversi minuti. Quel che ho visto, al momento, non è sufficiente, ma non nascondo che la mia primissima reaction alle immagini non è stata così positiva. Sospendo il mio giudizio.

Il fandom, attraverso le sue risposte sul web, si è spaccato ulteriormente in tre tronconi: da una parte ci sono i difensivisti che non hanno troppe critiche da muovere contro Disney/Lucasfilm (e preferiscono non sentirne); dall’altra parte ci sono gli scettici, che tendono a far notare quelle imperfezioni che potrebbero essere evitate. Ci sono anche i ribelli turbolenti, che hanno l’esigenza di muovere una critica costante, aldilà delle argomentazioni.

C’è poi chi fa comunicazione costante, impegnandosi “professionalmente” o in maniera amatoriale a divulgare notizie e approfondimenti. Diverse realtà web si sono espresse sull’argomento, palesando la loro posizione sull’operato di Lucasfilm o sulla necessità di dosare la critica.

Il Lato Rilassato della Forza

StarWarsAddicted ha messo in evidenza l’argomento, ponendo l’accento sulla presunta utilità dello strumento della “petizione online”. Un gruppo di fan si stanno muovendo su Change.org con la speranza di far correggere l’aspetto del Grande Inquisitore. L’articolo di Giorgio Fabrizi non nasconde una posizione più difensivista, visto il tono ironico nei confronti dell’esasperazione, pure non essendo pienamente appagato dalla resa. Le petizioni di questo genere sono frequenti, ma nel 99% dei casi hanno esito negativo. Lucasfilm, a mio parere, presta attenzione agli umori dei fan, pur non impegnandosi a prevenire spaccature, forse anche per scelta strategica.

L’Insolenza di R2D2 parla di polemica esagerata, considerando fuori luogo e fuorviante la comparazione tra i personaggi del trailer e quelli di precedenti opere. Dopotutto, l’autore Gaetano Vitulano conclude definendo “non inutile” la critica, poiché riconosce il diritto sacro santo alla lamentela costruttiva. Di certo non gradisce l’atteggiamento di chi, a suo dire, sembra scagliarsi contro un nemico immaginario, poiché finisce per vanificare gli sforzi di chi adotta critiche più ragionate.

Il Lato Premuroso della Forza

Guerrestellari.net, nell’articolo “Errori o punti di vista?”, firmato da Ascanio Modena Altieri, parla di “Caso Cad Bane 2.0”, soffermandosi sui difetti più evidenti della trasposizione in live-action. La considera lontana dai canoni della lore, visto che i pau’an erano stati già ben definiti dalla trilogia prequel. L’autore invoca la libertà di espressione e rigetta la definizione di “fan tossico” (preferendo presumibilmente quella di fan critico). La sua è una risposta ai malumori dei difensivisti – espressi sui canali social – , che non danno rilevanza alle imprecisioni o non gradiscono la reiterazione di una critica. L’approfondimento di GSNet ribadisce certi concetti a voce alta e con fermezza, argomentando punto per punto le perplessità.

La posizione più rigida è quella di Resistenza Lucassiana che non nasconde un certo fastidio nel veder una trascuratezza in questi adattamenti in live-action, ritenendo ingiustificata la resa, visto che decenni fa George Lucas ha ottenuto un risultato migliore. La “lamentela” più frequente rimane, però, sull’atteggiamento dei difensivisti (che chiamano fanatici del canone), poiché ostacolerebbe il loro spirito critico. Non condivido spesso i loro toni, il loro stile editoriale accanito o la loro presa di posizione, ma l’esperienza mi suggerisce di difendere sempre la libertà di espressione.

Esposizione della critica e importanza della libertà di pensiero

Le altre piazze virtuali che trattano il franchise “Guerre Stellari” hanno preferito non esporsi troppo sull’argomento o rinviare il giudizio. Scelta comprensibile, viste le premesse fatte in questo articolo e la necessità di avere altro materiale sottomano per cogliere la vera fattura del prodotto.

Critica e pensiero libero restano armi potenti e necessarie per migliorare l’andamento delle cose. Tappare la bocca agli altri finisce per trasformarsi in un autogol. Penso sempre che arriverà il momento in cui qualcosa ferirà anche me o mi lascerà con l’amaro in bocca. Il carro degli scontenti non è a numero chiuso.

A mio parere, serve adottare un giusto metodo comunicativo per esporre nel migliore dei modi un pensiero “scottante”. Si può essere chiari con una equilibrata esposizione delle proprie idee, che implica la capacità di argomentare attraverso ragionamenti logici o elementi di cultura.

Perché tutti – pagine e utenti singoli – avremo sempre a che fare con un pubblico vasto e fuori controllo. Esistono molteplici scuole di pensiero e ogni singolo fan ha un approccio diverso con il franchise. Esigenze che non possono essere in linea con quelle dei più, ma che devono poter esprimere in piena libertà.

C’è chi dà precedenza alle scelte di regia, c’è chi alla sceneggiatura, chi al rispetto del canone (inteso come narrazione fedele di una cronologia di eventi, che stona col concetto di retcon). Ci sono gli spettatori che badano solo ai costumi, a make-up o alla caratterizzazione dei personaggi, o chi a location e veicoli. Poi c’è chi guarda il complesso e si aspetta un livello qualitativo altissimo, così come c’è chi bada semplicemente all’intrattenimento puro e semplice.

Quando si accetta di esporsi sui social network si deve essere disposti ad avere a che fare con tutti, anche con chi ha un parere avverso. Il controbattere insistente a opinioni contrastanti non aiuta la discussione.

Se proprio serve individuare una regola universale, dalla quale non si può prescindere nell’ambito della comunicazione, segnalo la più scontata: l’educazione. Perché voler comunicare è assumersi delle responsabilità, che vanno al di là di quelle personali.

Sito web creato il 28 marzo 2018 dall'Avv. Marcello Durante, docente di scrittura creativa a Lecce, appassionato di fumetti e Guerre Stellari.