Star Wars. Chi è Momin? E’ un personaggio antico, che si rivelò a Darth Vader su Mustafar in un periodo successivo ad Episodio III – La Vendetta dei Sith. Abbiamo scoperto la sua storia nell’albo a fumetti Darth Vader 51, pubblicato da Panini Comics e contenente un racconto dedicato alle origini della Fortezza del Signore dei Sith. Il terribile segreto della Fortezza potete scoprirlo cliccando qui.
In questo caso vi raccontiamo la vita di Momim, l’essere che attraverso il Lato Oscuro è riuscito a entrare in contatto – seppur morto – con Darth Vader, per spronarlo a costruire il “suo capolavoro”. Vi consigliamo di recuperare questi fumetti di Star Wars, scritti da Charles Soule e acclamati da lettori e critica.
Nel suo racconto Momin spiega che la sua vita era basata su un unico principio: aveva capito da giovane che se la gente non prova niente di fronte a qualcosa che hai creato, vuol dire che non hai creato niente.
Secondo Momin il dolore e la paura sono le più pure delle emozioni, perché sono le prime che proviamo alla nascita. Sono una riduzione, un ritorno al lato più primordiale e animale. Per questo crede che un’opera dovrebbe riportare gli spettatori a quel momento. Un lavoro riuscito dovrebbe rendere chiunque lo guardi un animale.
Momin era un giovanissimo force user, con uno spirito creativo e macabro. Per questo lo imprigionarono e gli tolsero i suoi terribili strumenti. Cosa che non lo toccava minimamente, poiché il suo nome ormai aveva acquisito un significato tra la gente. Era uno scultore della mente ed era intelligente e potente. Per questo la Sith Shaa (Lady Shaa) lo liberò presto per addestrarlo come apprendista. Lui così imparò ad usare la Forza ed il Lato Oscuro, facendo anche violenza su se stesso.
Dopotutto Momin non si sentiva secondo a nessuno, per questo la uccise ben presto, decidendo di non avere mai apprendisti. Non aveva tempo per insegnare, ma solo per imparare. E così studiò le tradizioni del Lato Oscuro e visitò i suoi tanti siti. Alla fine si rese conto che stava sprecando il suo tempo e decise che gli esseri viventi non erano un pubblico degno. Così scelse la Forza come pubblico per le sue opere, come unica cosa che valeva la pena santificare. Decise di creare qualcosa così grande nel Lato Oscuro da diventare lui stesso degno.
Infatti, aveva compreso che il potere del Lato Oscuro rende possibili molte cose, ma che la sua volontà non è sempre chiara. Lasciandosi suggerire dalla Forza scelse una città e sperimentò un’arma che fosse degna della Forza stessa. Distrusse questa città scatenando il calore, le ceneri e le fiamme e mentre la gente si rendeva conto del suo tragico destino, riuscì attraverso la Forza a fermare il flusso del tempo. E tutte le menti delle sue vittime reagirono come una sola: il loro dolore e la loro paura furono sprigionati in una scala che la Galassia non aveva mai visto prima. Erano stati congelati come insetti nell’ambra per sempre, in un tempo eterno al Lato Oscuro. Il suo primo grande capolavoro.
E fu così che giunsero gli Jedi a fermarlo. Il Lato Chiaro della Forza interferì sulla sua creazione, gli strappò le grandi energie che stava maneggiando e tutto il suo capolavoro di dolore e sofferenza fu spazzato via. Uccise molte persone lo stesso, ma fu ucciso dagli Jedi a sua volta. Nell’attimo prima di morire aveva capito che è sbagliato credere che le proprie creazioni sono perfette e aveva appreso che il fallimento è un ottimo insegnante. Il Lato Oscuro è sempre affamato e brucia come una fiamma e un inferno: deve essere nutrito in continuazione. Il Lato Oscuro vuole il suo carburante, perché se non lo nutri ti consuma.
L’essenza di Momin, attraverso il Lato Oscuro, ha infestato il suo elmo, lo stesso elmo attraverso il quale, anni dopo, si è manifestato a Darth Vader per realizzare il suo capolavoro finale.
