Star Wars. Il finale del Ritorno dello Jedi (Episodio VI) è stato modificato da George Lucas nel corso degli anni. Una delle modifiche che fece più scalpore è stata sicuramente la sostituzione di Sebastian Shaw con Hayden Christensen (come fantasma di Forza di Anakin Skywalker).
C’è un altro particolare curioso, che riguarda una statua di Palpatine installata su Coruscant. Alcuni cittadini, dopo la Battaglia di Endor, reagirono in maniera feroce e tentarono di distruggerla, abbattendola. Ci riuscirono come potete apprezzare nei fotogrammi aggiunti alla pellicola originale in fase di rimasterizzazione e modifica, ma la vicenda si è svolta in maniera più brusca.
Grazie a questo passaggio è più facile giustificare tutti gli eventi che hanno portato alla Battaglia di Jakku, che ha messo fine all’Impero per volontà dello stesso Imperatore, il quale aveva nuovi piani per il futuro…
Star Wars – La statua citata nei libri
Questo sfogo da parte dei cittadini è stato ripreso e “modificato” nel primo libro della Trilogia canonica Aftermath. Il romanzo ha confermato il tentativo di abbattere la statua dell’Imperatore, ma la situazione non era così “festosa” come si poteva intuire nel Ritorno dello Jedi.
Dunque, attraverso il romanzo, è stata aggiunta una variazione intelligente agli eventi, utile a rendere il clima più realistico. Lucasfilm ha ritenuto fuori luogo le celebrazioni massicce proposte da George Lucas, visto che le forze Imperiali non si sono arrese così facilmente e c’è stato un altro periodo di transizione e caos, prima della nascita definitiva della Nuova Repubblica.
L’evento conosciuto come “Riot in Monument Plaza” è stato aggiunto al canone nella Special Edition di Rertun of the Jedi del 1997. Nel primo libro Aftermath di Chuck Wendig viene chiarito che i cittadini che iniziarono a distruggere il monumento furono fermati dalle forze imperiali, che si presentarono successivamente in zona e tutto si trasformò in una rivolta popolare.