La Memoria Del Futuro & Star Wars: intervista alle autrici Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia

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La Memoria del Futuro è un nuovo libro realizzato da Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia. Abbiamo intervistato le due scrittrici, che sono grandi appassionate di Star Wars e ci hanno fatto capire che nella loro opera è “forte” la magia di George Lucas.

Prima di farvi leggere le loro risposte, vi invitiamo dare uno sguardo alla trama del loro romanzo, le cui influenze non si fermano a Guerre Stellari, anzi…

La Memoria del Futuro – La sinossi

TRAMA: Il futuro, il presente, il passato. Qual è l’ordine giusto? Si possono cambiare? C’è davvero la famigerata freccia del tempo oppure tutto è mescolato? Londra, tra 700 anni, qualcuno tornerà indietro per modificare gli eventi e permettere la realizzazione di una profezia legata a tre persone molto diverse, ignare del proprio destino, e ad un’antica e dimenticata civiltà sudamericana. Curtis Chapman, un giovane e geniale inventore dal passato familiare burrascoso; Dalia Robbins, appassionata ricercatrice di nuove cure per l’umanità, nella speranza di poter fermare le più terribili malattie e Jason Mitchell un broker il cui unico scopo sembra essere quello di godersi appieno la vita in ogni sfumatura possibile. Con loro grande stupore e sgomento, apprenderanno la verità sulle loro origini
e avranno nelle mani il destino del mondo intero. La Memoria del Futuro è un libro influenzato da diverse opere, dalla cultura dei nativi americani, dalla musica e dal vissuto delle due autrici.

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Intervista  a Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia

Prima di tutto, ci è stata segnalata anche una piccola analogia tra il libro e Star Wars Episodio 8 – Gli Ultimi Jedi. Ci scrive Simona: “Alla fine di The Last Jedi c’è una scena su cui sono state spese una marea di parole: il bambino che usa la Forza e che sembra non essere legato a nessuno della vecchia trilogia. Ce l’hanno mostrato così, alla fine, senza dirci molto di lui. Probabilmente nel prossimo film sapremo la verità. Noi abbiamo fatto una cosa analoga. Alla fine di “La memoria del futuro” introduciamo un nuovo personaggio senza descriverlo in maniera minuziosa. Lo tratteggiamo apposta in modo molto vago. Finora non c’è nessuno dei lettori che si sia accorto della cosa, ma, soprattutto, che sia riuscito a decifrare il mistero celato dietro questo personaggio“.


Quanto si percepisce nel vostro libro l’influenza della saga di Guerre Stellari? Quali sono i punti di contatto più interessanti? Chi delle due è più appassionata?

Silvia: Guerre Stellari è sicuramente parte della nostra vita e, anche a livello inconscio, molte cose le abbiamo prese da lì. Credo si possa percepire per varie cose. Punti di contatto ve ne sono diversi. Ad esempio il complicato rapporto tra genitori e figli, con un padre che cerca di rendere il figlio un suo perfetto erede ma non c’è propriamente di mezzo un impero e qui il lato oscuro ha un significato più ampio. Poi sicuramente anche noi abbiamo preso spunto da Jekyll e Mr Hyde per alcuni personaggi un po’ come ha fatto Lucas per Vader.

Anche noi come il genio californiano abbiamo studiato delle civiltà antiche, in particolare nativi americani (Maya e Hopi) e Tuareg, per rispetto e ammirazione nei loro confronti, rendendoli parte integrante della nostra storia, come ha fatto Lucas per gli Ewoks, ispirati ai nativi. Sono sicuramente io quella più appassionata. Conto gli anni da quando ho scoperto questa saga fantastica e so che sarei diversa senza di essa. Per la cronaca sono 34 anni di amore.

Simona: E’ Silvia la vera Star Wars nerd. Io sono una fan di fantascienza in generale. Non riesco a concepire l’idea che un appassionato fan sci-fi  non abbia visto questa saga. Si tratta praticamente dell’abc, per me. E sicuramente, come dice lei, a livello inconscio qualcosa sarà trapelato.

Se avete visto Rebels, nello show animato si parla di “controllo del tempo”. Qual è il ruolo del tempo nel vostro romanzo?

Silvia: Questo è un domandone. Il tempo ha un ruolo assolutamente essenziale. La nostra saga cerca di seguire, per quanto possibile, il concetto di tempo non lineare, con tutte le implicazioni del caso. E sì il controllo del tempo fa parte di essa, anche se non so quanto simile a Rebels. Amiamo molto il concetto di fisica quantistica, dove passato, presente e futuro sono mescolati e tutto accade simultaneamente.

Simona: Sappiamo che è davvero difficile cogliere l’idea del tempo come una dimensione a sé, al pari di quella spaziale, di solito le persone tendono a viverla come una freccia dal passato al futuro. Abbiamo cercato, in piccolo, di rendere il concetto che invece potrebbe essere possibile non solo vedere tutto contemporaneamente ma anche a diversi livelli. E mi fermo qui altrimenti faccio uno spoiler.

La Memoria del Futuro a quale genere narrativo appartiene e quali sono le altre fonti di ispirazioni celebri, diverse da Star Wars?

Silvia: La Memoria del Futuro è fantascienza con diversi elementi fantasy (e questo a ben vedere è un altro elemento in comune con Star Wars) e le altre fonti di ispirazione beh la prima è la nostra serie del cuore, Fringe di JJ Abrams che ha diverse differenze dalla saga lucasiana, tra cui il fatto che il conflitto manicheo venga demolito e si capisce che i “cattivi” forse cattivi non sono anzi probabilmente avevano ragione loro. Si parla poi di scienza in senso negativo e positivo. E si parla di pace, nel senso vero del termine, senza ipocrisie. Non si può però negare che Fringe abbia tra le fonti di ispirazione Star Wars. Del resto JJ Abrams è il capo supremo degli Star Wars Nerd. Siamo abbastanza convinte che abbia una stanza adibita a tempio con tutti i personaggi principali della saga dove si genuflette ogni giorno. Ci ho messo anni e anni a decifrare tutte le cose che ci ha infilato in Fringe e che rimandano a Star Wars.

La Memoria del Futuro riprende Fringe e Star Wars sì ma ha così tante cose diverse che nel rileggerlo ci siamo rese conto di come, per fortuna, sia una storia completamente differente. Forse perché ci siamo ispirati anche ad altri grandi della fantascienza, come Silverberg, Asimov, Bradbury, Clarke, Heinlein, Dick e forse semplicemente perché ci abbiamo messo moltissimo di noi, inteso non solo come persone ma anche e soprattutto riferito a tutto ciò che abbiamo visto e sentito.

Simona: Anche la musica ha avuto il suo peso. Cosa sarebbe la saga di Star Wars senza il meraviglioso apporto musicale di John Williams? Non credo che renderebbe allo stesso modo, anzi. Sento proprio la necessità fisica della mia personale colonna sonora quando scrivo. Non potrei farne a meno, è parte integrante di La memoria del Futuro.

Sito web creato il 28 marzo 2018 dall'Avv. Marcello Durante, docente di scrittura creativa a Lecce, appassionato di fumetti e Guerre Stellari.