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Star Wars: l’ascesa del canone televisivo. Come interpretare il resto

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Star Wars. Ogni volta che si parla di retcon e canone il mio cervello va in tilt. Il “Filoniverse” sta calpestando il nuovo canone voluto da Lucasfilm, quello formato da fumetti, romanzi, videogiochi…

Dave Filoni ha pieni poteri e non si preoccupa troppo di “accantonare” opere cartacee per dare la sua versione dei fatti attraverso le serie tv di Disney+. Le contraddizioni sono sempre più evidenti e non accennano ad arrestarsi.

La settima stagione di The Clone Wars, The Bad Batch e Tales of the Jedi (le sue serie tv animate) hanno preso spunto da eventi già noti e raccontati nei libri e nei fumetti Marvel Comics, ma hanno dato una “piega diversa” ai fatti…

La storia di Guerre Stellari tracciata su carta non corrisponde esattamente a quella raccontata attraverso l’animazione. Cosa che ha fatto imbufalire numerosi fan, che pretendono la coerenza promessa con il passaggio a Disney.

Star Wars: verso un’interpretazione di queste soluzioni narrative. Doppio canone?

Star Wars Tales of the Jedi Inquisitore
Star Wars Tales of the Jedi Inquisitore

Allora una soluzione di interpretazione univoca va individuata, il più urgente possibile, poiché in una saga così vasta serve avere chiarezza e punti di riferimento narrativi. Un romanzo come Ahsoka va ritenuto Legends? Come sono andate le cose durante l’Ordine 66 che ha travolto Caleb Dume (Kanan Jarrus)?

Qui scattano i ragionamenti o le cosiddette arrampicate sugli specchi per attribuire una logicità al lavoro di Dave Filoni.

Quel che appare più evidente è che si sia creato un “canone rigido” e uno “più flessibile”. Quel che è su carta al momento è super flessibile.

Perché Lucasfilm potrebbe voler dare maggior importanza alle storie che sono alla portata dei più: serie tv e film animati e live-action disponibili su Disney+. Tutto il resto potrebbe subire una revisione.

A questo punto è interessante chiedersi: perché il canone “cartaceo” (flessibile) ha una forza minore a livello narrativo? Non c’è una risposta ufficiale, ma si possono fare delle deduzioni.

Tra carta e live-action si sta manifestando una differenza abissale.

Il canone live-action o animato mostra al pubblico gli eventi “reali”, come se fossero un documentario (come se una telecamera riprendesse quanto accade in diretta). Diversamente il canone cartaceo è raccontato attraverso il filtro di un narratore, che descrive o disegna “quanto ha appreso”, fornendo una descrizione attendibile, ma non perfetta.

Quindi le descrizioni che si individuano sui libri e sui fumetti (compresi i dialoghi), dovrebbero essere intesi come una ricostruzione di un autore/giornalista… Cosa che non avviene nel live-action/animato, dove ciò che si osserva deve essere inteso come una “diretta”.