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Star Wars: perché Kylo Ren uccide Han e non Leia. Il percorso di Ben Solo

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Star Wars. Episodio VII – Il Risveglio della Forza ci ha proposto una scena cupa e brutale, impossibile da dimenticare: il giovane Kylo Ren uccide il padre Han Solo.

Il ragazzo, dopo questo gesto estremo, sembrava perduto per sempre nel Lato Oscuro. Invece, in Episodio IX – L’Ascesa di Skywalker Ben Solo è riuscito a liberarsi dalla morsa dell’oscurità. Circostanza predetta dallo zio Luke: “Nessuno è mai davvero perduto”.

Infatti, in Episodio VIII – Gli Ultimi Jedi abbiamo assistito a quello che sembrava un cambio di rotta. Kylo Ren non è riuscito a mettere fine alla vita di sua madre Leia Organa (pur potendo), anzi ha dimostrato un certo “pentimento” per il patricidio compiuto. Lo si capisce chiaramente nel finale del film di Rian Johnson. Lì ci viene mostrato un Kylo Ren afflitto e solo, con i dadi di Han Solo tra le mani. Il suo percorso nel Lato Oscuro gli ha strappato tutto ciò che gli era caro.

Star Wars: Ben Solo dopo la morte del padre

Il Leader Supremo Snoke descrive bene la situazione: il cuore del ragazzo è devastato per quel che ha fatto, anche perché in Kylo ci vede ancora una traccia di “Han Solo”. Il passaggio al Lato Oscuro non ha annientato “Ben Solo”.

Non per niente, anche in Episodio VII Kylo Ren soffre terribilmente per quello che è stato definito come “il richiamo della Luce”. Perché, come gli ha ricordato Lor San Tekka, lui non viene dall’oscurità.

La verità la sappiamo tutti. Il passaggio al Lato Oscuro di Ben Solo è stato forzato da un lavoro certosino fatto per diversi anni da Snoke. E quest’ultimo era un pupazzo di Darth Sidious. Kylo Ren ha preso forma a causa di un inganno che lo ha reso strumento di una vendetta orchestrata contro Leia Organa, Luke Skywalker e la Ribellione. Addirittura è stato portato a credere di essere in contatto con lo spirito del nonno “Darth Vader” che lo incitava a perseverare nella caduta nel Lato Oscuro…

La verità sulle origini del male

Lo status quo del figlio di Leia cambierà in altre 3 occasioni fondamentali, utili a scoprire i veri nemici e, soprattutto, riscoprire i veri alleati/legami. Nel film Gli Ultimi Jedi lo vediamo prima capire che il suo vero nemico è “Snoke”. Lo aveva spinto a fare quel gesto estremo verso il padre, promettendogli la cura della sua anima afflitta da una guerra interna tra la Luce e il Lato Oscuro. In L’Ascesa di Skywalker, invece, apprende tutta la verità e comprende di essere sempre stato la marionetta del Signore dei Sith (l’Imperatore Palpatine).

Qui inizia a spezzare le catene con quest’essere responsabile della sua caduta e di ogni “perdita”. Ma non basta, visto che per perdonare se stesso, per riemergere come Jedi, per salvare la propria anima dovrà assistere all’ultimo sacrificio della madre.

Leia gli mostrerà come muore un vero Skywalker: sacrificandosi per chi ama e per fare la scelta giusta. Curato da Rey (al quale è legato come Diade nella Forza), riuscirà a liberarsi dalle catene dell’oscurità, tornando come eroe e ultimo Skywalker.