Star Wars. Darth Sidious non è morto nel finale di Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi. Ha subito una grossa sconfitta, il suo corpo è stato disintegrato, il suo Impero è collassato e la Galassia è stata liberata dalla morsa dei Sith e del Lato Oscuro. Dopotutto, grazie a decenni di esperimenti e ricerche scientifiche e non, con l’aiuto del Lato Oscuro, ha attivato il suo piano di salvataggio, finendo intrappolato in un corpo clonato incapace di contenere il suo potente spirito.
Grazie a questa scelta narrativa il personaggio Sheev Palpatine è stato “salvato” definitivamente sia nella caratterizzazione, sia nel suo ruolo di nemesi di tutta la saga degli Skywalker. La storia di Guerre Stellari prende il via (cronologicamente parlando) con il grande piano del Signore dei Sith di distruggere l’Ordine Jedi e la Repubblica, per diventare il dominatore incontrastato della Galassia. E così lo ritroviamo nella Trilogia Originale, dove si conferma l’unica grande nemesi di tutti gli eroi della storia di George Lucas (compreso il “ritornato Anakin Skywalker).
Oltre il suo livello di malvagità e importanza (in chiave negativa) non esiste altro. Per questo la Trilogia Sequel ha salvato definitivamente il suo ruolo di cattivo assoluto, inserendolo come “minaccia fantasma” e burattinaio di tutti gli eventi che stavano per trascinare, nuovamente, la Galassia nell’Oscurità. Perché Star Wars inizia con Sidious e finisce (ancora una volta) con la sua sconfitta definitiva. Snoke, Kylo Ren e qualsiasi altro personaggio legato al Lato Oscuro non avrebbe mai potuto scavalcare l’Imperatore.
Inoltre, il suo ritorno è stato indispensabile per “salvare” la sua caratterizzazione. Palpatine, sin da principio, usava i suoi poteri per prevedere gli eventi, era un grande stratega e governava in maniera impeccabile ogni scacchiera, pilotando anche i guerrieri del Lato Chiaro per favorire i suoi piani. Prevedeva tutto e già nella Trilogia Originale aveva fiutato la propria sconfitta. Per questo la sua uscita di scena senza un piano di riserva aveva lasciato l’amaro in bocca ai suoi fan, che lo avevano visto perire con un lancio nel vuoto improvviso. Una morte che certamente toglieva valore ad una mente magistrale che aveva in mano tutte le risorse necessarie per portare a termine una delle più importanti e ossessive ricerche dei Sith: l’immortalità.
L’Ordine Finale è stato un tentativo disperato per vendicarsi dei Jedi e dei Ribelli, un piano costruito nell’ombra e in condizioni non proprio favorevoli (Sidious è rimasto prigioniero in un clone in decomposizione). Dopotutto, con la sua azione ha confermato di essere quel personaggio potente, visionario, pericoloso e arrogante che George Lucas ha posto alla basa della saga dei suoi Skywalker.
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