Star Wars. Le spade laser non hanno un nome o una denominazione particolare. C’è una ragione ben precisa, che è stata spiegata da uno dei volti più noti di Lucasfilm.
In realtà c’è una grossa eccezione. Opere come The Clone Wars, Rebels e The Mandalorian hanno messo al centro della storia un’arma particolare: la Darksaber (la spada oscura).
Quindi solo poche spade leggendarie possono essere riconosciute attraverso un nome? Per capire cosa si nasconde dietro al ragionamento di George Lucas e degli autori che stanno contribuendo a estendere il canone, ci si può affidare alle parole di Matt Martin.
Matt (Lucasfilm Story Group) ha avuto modo di affrontare l’argomento e di spiegare il perché di questa scelta narrativa.
Nel canone le spade laser vengono create esclusivamente grazie ai cristalli Kyber: gemme rare, ma anche esseri senzienti, con il potere di amplificare l’energia e creare una connessione con un force user. Possono essere trovati su pianeti dove c’è una forte concentrazione di Forza (come Ilum o Jedha). Nel Legends la questione era diversa, poiché i Sith utilizzavano cristalli sintetici per creare le loro armi.
Star Wars: spade laser, Ordine Jedi e Sith. La spiegazione di Matt Martin
Matt Martin ha spiegato che generalmente le spade non hanno un nome perché i Jedi tentavano in ogni modo di evitare l’attaccamento. Quindi le spade laser erano considerate solo strumenti, non qualcosa da riverire o addirittura chiamare per nome.
Inoltre, ha aggiunto che questa “regola” valeva esclusivamente per l’Ordine Jedi, perché gli altri possessori di spade laser (come i Sith stessi) non seguivano gli insegnamenti dell’Ordine Jedi.
Quindi, alcune spade laser potrebbero avere un nome, come nel caso della Darksaber che è un’arma legata alla cultura mandaloriana (seppur nata nel cuore dell’Ordine Jedi).
Questa resta la sua interpretazione personale, da non interpretare come una vera e propria regola canonica. Ha senso e, provenendo dal cuore dell’attuale Lucasfilm, può essere presa in considerazione.