Star Wars: distruzione della Morte Nera. Impossibile senza Forza?

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Star Wars. Il libro intitolato La Principessa, la Canaglia e il Giovane Fattore è un’originale rivisitazione del film Una Nuova Speranza (Episodio IV). Scritto da Alexandra Bracken, è stato pubblicato in Italia da Giunti. Al suo interno vengono estesi ed approfonditi numerosi eventi della pellicola di George Lucas.

Nella parte finale del romanzo l’autrice racconta le fasi che hanno portato alla distruzione della prima Morte Nera. Lascia intendere che quella della Ribellione non era solo un’operazione disperata, ma era quasi impossibile da portare a termine.

Senza l’aiuto della Forza nessuno mai avrebbe potuto colpire il punto debole della grande arma. Ma è veramente così?

Nel libro viene precisato che soltanto un colpo preciso poteva scatenare una reazione a catena. Il condotto era a prova di laser, quindi era necessario usare i siluri ai protoni. Un gioco da ragazzi?

Assolutamente no, come l’esperto Wedge Antilles lascia intendere nel romanzo:

“Ma è impossibile, anche per un computer”

Star Wars: il ruolo di Luke Skywalker e le abilità della Forza

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La Ribellione ha trovato il coraggio di affrontare questa impresa, innanzitutto, grazie al sostegno e all’ottimismo di Luke. In una linea di dialogo ha provocato l’orgoglio dei migliori piloti, spronando un po’ tutti a reagire.

“Ma no, non è impossibile. Io a casa sparavo ai topi raghi dal mio T-16 e li colpivo. Sono poco più grandi di due metri. E non avevo nessun programma di mira. Possiamo farcela. Io lo facevo a tredici anni. Mentre voialtri avete decine di anni di esperienza. Giusto? Dimostratemelo”.

Luke Skywalker, già da bambino, sfruttava inconsapevolmente quei particolari talenti propri degli utilizzatori della Forza. Doni di cui era dotato anche il piccolo Anakin, che nel film Episodio I – La Minaccia Fantasma riusciva a compiere imprese straordinarie, fuori dal comune.

Non per niente, per compiere la sua missione impossibile ha dovuto rinunciare ad ogni genere di pensiero razionale e seguire l’istinto (seguendo le direttive di Ben Kenobi).

Due passaggi del romanzo raccontano bene la vicenda:

“Luke sapeva che cosa Ben gli stava chiedendo di fare. Di spegnere il visore di mira. E di fidarsi del proprio istinto.”

A proposito dell’importanza del fattore “Forza”:

“Ma forse era quello, che Ben aveva davvero cercato di spiegargli: l’impossibile poteva diventare possibile, se solo lui avesse voluto fidarsi di se stesso e della Forza”.

Luke è riuscito a portare a termine un’impresa straordinaria, spegnendo il sistema di mira e affidandosi alla Forza.

Un’impresa degna di un grande Jedi. Era solo un contadino che aveva appena scoperto di essere speciale, non aveva ricevuto un vero addestramento. A malapena aveva un maestro, vista la scomparsa di Obi-Wan Kenobi.

Nonostante ciò, è riuscito a completare una missione di una difficoltà unica, in un contesto di guerra che non lascia il tempo nemmeno per respirare. Ha affrontato il tutto, nonostante fosse sommerso nel dolore per la perdita degli zii (genitori adottivi), di un maestro e di un amico.

Grazie all’affidamento alla Forza, l’Impero ha subito una sconfitta storica, che ha rafforzato le convinzioni dell’Alleanza Ribelle.

La scrittrice ha descritto questo momento “istintivo” così:

“Aveva la sensazione di essere trasportato da una corrente impetuosa. Ma invece di esserne spaventato, si sentiva sicuro di sé, certo che avrebbe potuto farcela”.

La Forza è un personaggio a tutti gli effetti. Ha un particolare arco narrativo e interviene a supporto dei suoi eroi. Ad esempio, ha trascinato soggetti come Jyn Erso e Galen Erso verso un destino amaro, fatto di dolore e sacrificio.

Attraverso queste figure ha preparato il terreno per permettere a Luke Skywalker di consacrarsi come eroe della Ribellione e della Galassia. Il Lato Chiaro della Forza si è servito di Luke per contrastare l’Impero dei Sith.

Sito web creato il 28 marzo 2018 dall'Avv. Marcello Durante, docente di scrittura creativa a Lecce, appassionato di fumetti e Guerre Stellari.