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Star Wars: chiariti i legami tra Snoke, Primo Ordine e Imperatore

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Star Wars – Gli Ultimi Jedi Edizione Ampliata è il romanzo scritto da Jason Fry, pubblicato in Italia da Mondadori. E’ la novellizzazione di Episodio VIII – The Last Jedi di Rian Johnson. Al suo interno sono stati approfonditi temi del film, rivelati i pensieri di alcuni personaggi, aggiunti eventi interessanti per rendere ancor più chiara ogni dinamica.

Un capitolo è dedicato al Supremo Leader Snoke ed al suo ruolo nel Primo Ordine.

Star Wars – I collegamenti tra Primo Ordine e Impero

Qui sotto potete leggere un estratto che collega diverse pubblicazioni canoniche (come la fondamentale Trilogia Aftermath), richiamando personaggi visti anche nei fumetti:

“Snoke sapeva di essere egli stesso un fulcro improbabile, quanto di più lontano dal leader auspicato dai malridotti nostalgici dell’Impero di Palpatine. Gli ammiragli e i generali sopravvissuti al crollo dell’Impero e poi alla furia della Nuova Repubblica si erano immaginati un capo diverso. Poteva essere chiunque: lo spietato Gallius Rax, o l’accorta e zelante Rae Sloane; un fanatico intrigante quale Ormes Apolin o persino uno stratega psicopatico ma ambizioso come Brendol Hux. Tutti quei possibili leader erano stati cooptati, tagliati fuori o eliminati, ed era rimasto solo quel pazzo di Armitage Hux, degno figlio di suo padre. In pratica un portavoce, un trafficone inadatto al suo ruolo, le cui farneticazioni convincevano solo la marmaglia pronta a venerare ciecamente i deliri di onnipotenza di uno squilibrato.  Anche se negli annali della galassia sarebbe stata ricostruita diversamente – e Snoke si sarebbe adoperato in tal senso -, l’evoluzione del Primo Ordine era stata più il frutto dell’improvvisazione che di un piano d’azione generale. Un altro aspetto che le visioni del futuro tendevano a tralasciare”.

Star Wars – L’influenza di Palpatine

A questo punto il romanzo ricorda cosa è accaduto dopo la caduta dell’Impero:

“Palpatine aveva elaborato il progetto della Contingenza per distruggere l’Impero e assicurarne allo stesso tempo la rinascita, vagliandone spietatamente le fila e rimpolpandole con chi fosse sopravvissuto. La ricostruzione doveva avvenire nelle Regioni Ignote, esplorate in segreto da squadre di ricognizione imperiali e disseminate di cantiere navali, laboratori e depositi. Uno sforzo immensamente costoso che aveva chiesto decenni, realizzato all’insaputa di tutti, esclusi pochi eletti. Tuttavia, i preparativi militari dei reduci dell’Impero si erano rivelati un argine inadeguato contro gli orrori delle Regioni Ignote. Brancolando smarriti tra le stelle sconosciute, erano arrivati a un passo dalla distruzione totale. E non era stata la potenza militare a salvarli. Era stato il sapere. Il sapere di Snoke. Che, per ironia della sorte, riconduceva a Palpatine e ai suoi segreti. La vera identità di Palpatine – Darth Sidious, erede dei Sith – era stato un segreto ancor più gelosamente custodito dalla Contingenza. L’esplorazione delle Regioni Ignote aveva giovato alla causa di entrambe le sue personalità. Sidious, infatti, sapeva che la conoscenza che la galassia aveva della Forza proveniva da quei sistemi stellari avvolti nella leggenda e abbandonati da tempo, dove grandi verità attendevano di essere scoperte. Verità che Snoke aveva appreso e delle quali si era servito per raggiungere i suoi scopi.”

Star Wars – L’unico ostacolo per Snoke è Luke

A questo punto Jason Fry chiarisce che Snoke aveva solo un ostacolo e che doveva fare di tutto per abbatterlo:

“Nel suo cammino si era imbattuto in un unico ostacolo: Skywalker. Questi aveva avuto abbastanza buon senso da non ricostruire l’Ordine Jedi, riconoscendolo per quello che era diventato durante la sua agonia: un circolo culturale sclerotizzato che si perpetuava sempre uguale a se stesso. L’ultimo Jedi, invece, aveva cercato di scoprire le radici della fede e le più profonde verità che la alimentavano. Come suo padre, Skywalker era stato uno strumento prediletto al servizio della Forza Cosmica. Ecco perché era indispensabile sorvegliarlo. E una volta che Skywalker aveva messo a rischio il piano di Snoke, si era reso indispensabile agire. E così Snoke aveva attinto alla sua vasta riserva di conoscenza e se n’era servito per confondere il cammino di Skywalker, intrappolare la sua famiglia e imbrigliare i poteri di Ben Solo in modo da garantirsi la rovina di Skywalker e al tempo stesso il proprio trionfo”.