Star Wars noi lo traduciamo con “Guerre Stellari”. Il concetto di “guerra” sembrerebbe essersi spostato altrove, in particolare sui social network, dove quotidianamente assistiamo ad esplosioni di ira.
Ci sembra di assistere ad una vera e propria gara che ha come unico fine la distruzione di Guerre Stellari. Una parte del fandom si sta impegnando, con costanza, ad ostacolare in ogni modo la crescita del franchise. Il caso più eclatante è tutta la soddisfazione espressa online per il “flop al botteghino” dello spin-off Solo. Nei gruppi Facebook, su Twitter e su Youtube si possono individuare vere e proprie esultanze.
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Un tempo ad esultare per le difficoltà dei prodotti di Guerre Stellari erano alcuni fan di Star Trek. Oggi, invece, chi ammette di amare l’universo creato da George Lucas grida ai quattro venti tutta la sua avversità. Anzi, sembra un motivo di vanto non accettare l’esistenza di un nuovo film, di una nuova serie tv, di un canone, di scelte di storia fatte da George Lucas o dai suoi successori. Proprio Lucas ha fatto tanto per ribadire la canonicità immediata di una serie tv come The Clone Wars, ma c’è ancora chi si sente disgustato se un evento accaduto in quello show viene approfondito in una nuova pellicola.
Il fan, un tempo, quando c’era “vera fame di novità”, supportava. Oggi, in un’epoca dove la libertà di giudizio è confusa con quella di offesa, di minaccia, di prepotenza, c’è chi pretende di determinare le sorti di uno dei più importanti franchise del mondo. L’opera di demolizione è continua, perseverante. Si spinge alla derisione di tutte le novità cinematografiche, televisive, editoriali, alla derisione di chi argomenta e commenta i nuovi prodotti. Prosegue con ripetute anti-recensioni non argomentate, colme di parole poco civili. Recentemente, abbiamo addirittura assistito ad atteggiamenti di cyber-bullismo verso un’attrice, che è stata costretta a nascondersi dal web per patire in silenzio.
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E dire che viviamo in un mondo quasi idilliaco, fantastico, dove è stato realizzato quel grande sogno di vedere le proprie passioni sotto i riflettori di mezzo mondo. Un tempo ci si sentiva veramente fortunati per ogni minima uscita, bella o brutta. Il “vecchio fan” ci credeva, nonostante le imperfezioni, e apprezzava la sola esistenza di novità su Guerre Stellari. Il peggio se lo lasciava alle spalle ed iniziava a sognare immediatamente altre novità…
L’esaltazione del disprezzo, l’aggressività ossessiva che vorrebbe radere al suolo ed estinguere ogni genere di futuro, l’esultanza per un flop economico, sono i sintomi di una verità: c’è chi ha smesso di amare Star Wars e se ne deve ancora accorgere. Perché il concetto di amore è tutt’altro e significa lottare e supportare con atteggiamenti positivi, in attesa di tempi “che si credono migliori”.
E quando si arriva ad umiliare una attrice, solo per aver interpretato un personaggio sgradito, significa non aver mai compreso lo spirito di George Lucas ed il vero significato di Star Wars.
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