Star Wars: Luke non è triste per Han Solo in The Last Jedi? E’ una bufala

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Star Wars The Last Jedi (Gli Ultimi Jedi) ci ha mostrato un Luke Skywalker che non ha preso affatto bene la notizia della morte dell’amico Han Solo. Ultimamente mi capita di leggere che c’è un errore evidente, poiché il Rian Johnson avrebbe omesso di mostrare il dolore di Luke per l’amico storico. Intervengo per ribadire che si tratta di una voce infondata e poco onesta, anche se sostenuta da numerosi spettatori poco attenti o che non hanno riguardato il film.

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Infatti, ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione, oltre a dover smentire con forza questa diceria.

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Star Wars – Il dolore di Luke

E’ vero, durante le riprese Rian aveva preparato una scena aggiuntiva, dove mostrava il maestro jedi chiudersi nella sua dimora e pensare a Solo con un atteggiamento mortificato. Questa scena – che si trova tra quelle tagliate, svelate nel blu-ray – è stata ritenuta di troppo, quindi scartata.

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Infatti, rivendo con attenzione la pellicola, l’immagine successiva alla scoperta del tragico destino di Solo (ucciso dal figlio Kylo Ren) è quella di un Luke devastato, che non riesce a reggersi in piedi: è accasciato e soffre anche per le vicende che la giovane Rey gli sta raccontando.

Questo è solo un primo passaggio che mette in evidenza lo stato d’animo del jedi. Infatti, la scena maestra è quella della sua entrata nel Millennium Falcon: una sequenza tetra, dove vediamo Luke andare a prendere proprio i celebri dadi dell’amico, per poi sedersi abbattuto, con la testa pesante rivolta verso il basso, piena di sentimenti che fanno male. Basta guardarlo per capire il suo dolore.

Un dolore che, in realtà, un maestro jedi dovrebbe essere in grado di sopportare. Sia perché tutta la sua vita è stata una tragedia, quindi ha sopportato morti, sofferenze, perdite e sconfitte, sia perché una delle regole stesse dell’Ordine dei Jedi prevede il distacco emotivo. Dunque, Rian Johnson spinge sull’acceleratore, esagerando anche un po’ rispetto a come siamo abituati a vedere in Star Wars certi sentimenti di mortificazione per una morte. E non vi ho ancora ricordato che per un jedi la “morte” è vissuta veramente come un passaggio, come un momento di unione con la Forza. Luke Skywalker non è un uomo comune, anche se in questo film è uscita fuori tutta la sua umanità. Non c’è bisogno di mostrarlo mentre piangere per capire il suo dolore.

Per non parlare del finale, dove la sua proiezione raggiunge Crait e consegna proprio i dadi di Han Solo alla sorella Leia. Anche in quell’istante il nostro mascalzone preferito era nei suoi pensieri.

Ultima nota: ho rivisto ieri Episodio IV Una nuova speranza. Vi invito a riguardarlo, per vedere come il giovane Luke Skywalker reagisce alla morte dei “genitori” che lo hanno cresciuto, amato, protetto. Certo, sono zii, ma dalle mie parti chi ti adotta dalla nascita e si dedica a te ha un valore affettivo che si parifica a quello di un genitore biologico. In quella circostanza il ragazzo non si è mica strappato le vesti: ha guardato lo scenario ed ha esclamato qualcosa del tipo “voglio diventare jedi”. Il tutto firmato da George Lucas, il creatore del capolavoro.

Sito web creato il 28 marzo 2018 dall'Avv. Marcello Durante, docente di scrittura creativa a Lecce, appassionato di fumetti e Guerre Stellari.