Star Wars Gli ultimi Jedi: il film che esalta il fallimento e massacra gli eroi

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Star Wars Gli ultimi JediEpisodio VIII, scritto e diretto da Rian Johnson, è un film temerario che chiede al suo pubblico di accettare lo smantellamento di un giocattolo perfetto (nelle sue imperfezioni). Ha alla base, apparentemente, una filosofia spietata ed un pessimismo soffocante, che trascina ogni singolo personaggio nel baratro. Non è un film facile ed accessibile a tutti, poiché richiede uno sforzo allo spettatore ed allo stesso tempo lo provoca, negandogli tutto ciò che desidera. Lo fa immergendo gli eroi in una realtà decaduta, che ha ammazzato la speranza. La fiamma di Guerre Stellari si spegne lentamente, per quasi tutta la durata della pellicola, stritolata dall’unico, grande protagonista: il fallimento.

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Star Wars Gli ultimi Jedi – La caduta degli eroi

Tutti ne escono sconfitti, nessuno escluso, per tutta la durata del film. Primo fa tutti Luke Skywalker, la leggenda, il Jedi, il risolutore. Prima del finale vi è un’esasperata ricerca di quella “scintilla” che ribalterà le cose. Rian Johnson ci ricorda, invece, cosa significa la fatica, il dolore, la depressione. La scintilla non si scatena per caso, per questo eroi e anti-eroi sono portati a cadere, a fallire, a toccare il fondo della loro esistenza.

The Last Jedi (questo il titolo originale) punta i riflettori su un percorso fatto di delusioni, distruzione e contrasti interni. C’è un realismo che in pochi si aspettavano: nella vita vera di tutti i giorni si perde, facilmente e spesso. Ogni singolo fatto narrato è stato pensato per raggiungere l’annientamento della speranza, la disillusione, la sfiducia nella Forza, l’estinzione della Resistenza. Da una parte gli eroi positivi crollano velocemente e vengono umiliati, dall’altra si assiste all’ascesa di quel ragazzo chiamato Ben Solo, ribattezzato Kylo Ren e ormai pronto per salire sul gradino più alto della sua ambizione. Il loro percorso è inverso, poiché il fallimento si manifesterà forte in lui, anche nel momento di massimo successo, una volta scalzato quell’ingombrante Leader Supremo (Snoke) che credeva di usarlo per i propri fini. Scoprirà, a sue spese, che raggiungere l’apice del Primo Ordine non sarà una vittoria, anzi provocherà quella scintilla che nel finale del film ribalterà ogni situazione, innalzando una barriera pericolosa (per la sua anima) tra lui e Rey.

Luke Skywalker e la fine dei jedi

Facendo un passo indietro e dimenticando gli ultimi roboanti minuti (quelli del riscatto), torniamo a parlare di fallimento. Il maestro Luke Skywalker è un uomo a pezzi, che si è chiuso alla Forza, che ha ripudiato i suoi sogni e sente nel suo cuore la responsabilità di ogni tragedia che il suo essere Jedi l’ha portato a vivere. E’ il re dei falliti e questo ha provocato l’indignazione di quei fan che lo vivevano come “la leggenda” e come l’infallibile cura ad ogni male della Galassia. L’uomo, ormai anziano, è fuggito per evitare di deludere ancora il mondo, sua sorella, i suoi amici. Non era riuscito a dare la giusta educazione al nipote Ben Solo, ad evitare la sua caduta nel Lato Oscuro, a comprendere la pericolosità di quel mostro chiamato Snoke. Così si è trovato impreparato alla nascita di Kylo Ren, un angelo della morte che ha devastato ogni cosa che Luke aveva costruito, trucidando padawan innocenti, bruciando il tempio, diventando il mastino di un Leader spietato. Il ripudio della Forza, degli insegnamenti Jedi, dell’arma del padre: tutti sintomi di una morte interiore senza precedenti.

Rey ed il Lato Oscuro

Lo scrittore non risparmia nemmeno Rey: la ragazza fallisce nel tentativo di “risvegliare” Luke e riportarlo tra le schiere della Resistenza. Arriva addirittura ad un passo dal Lato Oscuro, per curiosità e ingenuità, attratta da quel Kylo Ren che le appare come un appiglio in un mondo dove non ha un ruolo. E’ pronta a barattare la sua anima per scoprire il mistero legato al suo passato, ai suoi genitori; perde spesso il controllo delle sue emozioni e dei suoi poteri diventando un pericolo per chi la circonda e duellando con arroganza contro un Luke spento, stanco, traumatizzato.

Le missioni di Finn e Rose

Il fallimento miete vittime più del Lato Oscuro. Ne fa le spese Finn, che ci viene mostrato nei minuti iniziali come un “disertore”, disposto a fuggire per l’ennesima volta per i propri interessi personali. In questo caso ha ragione, perché Rey è in pericolo e desidera ardentemente soccorrere l’amica lontana. Invece, si troverà ad essere tra i responsabili della morte di centinaia di eroi della Resistenza, consegnata nelle mani del Primo Ordine dalla sua incapacità di portare a termine un’ardua missione. Perde e perde male, al fianco di Rose, una donna che viene introdotta come una perdente, l’ultima ruota del carro, costretta ad assistere alla morte atroce dell’inseparabile sorella.

Poe senza controllo

Tutti crollano e diventano responsabili dell’ennesima caduta della Galassia nelle mani di una spietata dittatura. Poe Dameron, apparentemente brillante e coraggioso, qui si riscopre impulsivo e dannoso, fuori controllo. L’essere un ribelle tra i ribelli  lo isolerà dal resto del gruppo. La sua rabbia, la sua voglia di spaccare il mondo e la sua grinta ribelle provocheranno la condanna a morte di una Resistenza abbandonata a se stessa.

Leia nello spazio

Resistere era il sogno di Leia Organa, un sogno che ha visto spegnere divorato dalla fame di un figlio senza equilibri, da un nemico che aveva ereditato tutto ciò che per anni ha sempre combattuto. Libertà e democrazia sono svanite, schiacciate dalla voracità di un nuovo Impero. La scena tanto derisa, con il generale Organa strappata fuori dalla sua nave, scaraventata nello spazio profondo, priva di coscienza, è il simbolo più evidente del percorso fallimentare voluto da Rian Johnson per i nostri eroi. Prima di essere soccorsa dalla Forza, l’ex Principessa conosce il vuoto e vede spegnersi la speranza come guerriera, come donna, come madre.

La speranza non muore mai

Senza speranza non esiste Star Wars. Senza speranza Rian Johnson avrebbe tradito Star Wars, ma non l’ha fatto. Dopo aver massacrato uno per uno i vari eroi, nelle scene finali ha ristabilito l’equilibrio ed ha fatto risorgere il Lato Chiaro della Forza, mostrandoci l’apice della sua potenza. Nel finale tutti si riscattano: ogni singolo protagonista raggiunge il suo scopo e ritrova il giusto spirito per continuare la lotta contro ogni forma di male. Si accende l’attesa scintilla, forte come un fulmine che scende dal cielo per bruciare un giardino di rovi. L’apparizione di Yoda è illuminante ed non ha ancora smesso di insegnare a Luke ed a tutti noi i grandi misteri della vita. Le sue parole contengono il significato di un intero film: “Il più grande maestro il fallimento è”.

La rinascita degli eroi

Così assistiamo al ribaltamento totale di ogni ruolo finora rivestito dai protagonisti. Gli eroi indossano ancora una volta il mantello della speranza e risalgono dopo aver toccato il fondo. Poe Dameron viene dipinto come una futura guida, un nuovo generale che ha compreso i suoi errori ed è pronto per prendersi sulle spalle pesanti responsabilità. Finn non è più un vigliacco, un disertore, ma un combattente fedele, disposto a tutto pur di proteggere chi ama, disposto a sacrificare la sua stessa vita. Rose dal suo essere una nullità diviene il messaggero: il suo anello consegnato al bambino user-force su Canto Bait è un punto di svolta totale, poiché lancia nella Galassia un messaggio potentissimo.  Luke Skywalker è un rinnovato maestro Jedi, che è tornato a credere nel Forza ed in se stesso, che non è più disposto a nascondersi, ma piuttosto a dare il tutto e per tutto per restituire all’Universo una Nuova Speranza. Lo fa con un gesto estremo e necessario, uscendo di scena forte come non mai. La Principessa Leia in Episodio IX non ci sarà, ma chiude la sua storia da Regina: fa risorgere la Ribellione, risveglia lo spirito combattivo in chi la circonda, comprende che una madre, talvolta, deve trovare un coraggio tutto diverso per riparare ai propri errori e salvare un figlio perduto.

Ancora fallimento

C’è ancora spazio per parlare di fallimento, poiché mentre gli eroi ritrovano la luce, i malvagi iniziano o raggiungono il loro tracollo definitivo. Snoke chiude gli occhi per arroganza e compie un passo falso che lo conduce ad una terribile morte, mettendo fine ad ogni suo sogno di dominio. Il Generale Armitage Hux scopre che è diventato irraggiungibile tutto ciò che aveva desiderato sin da bambino, finendo ancora una volta umiliato da un user-force che l’ha rispedito in secondo piano. In fine abbiamo Kylo Ren, o forse meglio chiamarlo Ben Solo, con quel suo vero nome che letto così in italiano dice tutto. Oggi è un Leader Supremo del Primo Ordine, ma il costo di questo traguardo gli è costato tutto: ha rinunciato alla famiglia, ha perso un padre e portato una madre a scegliere il ripudio, è stato spogliato dalla “spada di Anakin” che tanto bramava ed è finito trattato come un bambino dal più grande Jedi di sempre. In più ha visto allontanarsi in maniera crudele quella ragazza, Rey, che avrebbe potuto essere la via verso la sua salvezza. Gli restano solo lacrime, vergogna e un regno che lo rende definitivamente un uomo “Solo”.

Sito web creato il 28 marzo 2018 dall'Avv. Marcello Durante, docente di scrittura creativa a Lecce, appassionato di fumetti e Guerre Stellari.