Luke Skywalker aveva fallito e, devastato dal questo fallimento, si è recato in esilio sull’isola di Ahch-To, sede del Primo Tempio Jedi. Il Maestro Jedi ha reagito così, in maniera spietata, alla tragedia che ha colpito il nuovo Ordine dei Jedi. Dopo aver visto i suoi allievi trucidati da un giovane Kylo Ren e dai suoi seguaci, Luke è umanamente crollato e si è arreso definitivamente.
Raggiunta l’isola ha deciso di chiudersi completamente alla Forza. In questo modo ha tagliato anche ogni collegamento con il mondo esterno, continuando a vivere in un rigido isolamento. Ha scelto per se stesso una punizione molto severa: rinunciare alla famiglia, rinunciare agli amici, ai suoi poteri, ai suoi sogni ed alla speranza. Tutto questo nasce a causa di un momento di massima vergogna e dal peso di una responsabilità millenaria, ricaduto esclusivamente sulle sue spalle.
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Luke Skywalker: il fallimento
Dove nasce il fallimento? La caduta di Luke Skywalker prende il via quando decide di addestrare il giovane Ben Solo, figlio di sua sorella Leia Organa e dell’amico Han Solo. Il ragazzo, nipote di Anakin Skywalker, è potente nella Forza e ha bisogno di essere accompagnato verso il suo Lato Chiaro. Purtroppo, a causa di influenze esterne (Snoke) e dell’indole ambiziosa e ribelle di Ben, il Maestro Jedi non riesce nel suo compito. Anzi, vede crescere in lui un mostro, percepisce una vigorosa malvagità prendere il sopravvento della sua anima. Una notte si fa coraggio, legge la sua mente e rimane terrorizzato dal “demone” che ha cresciuto. Nella mente di Kylo c’è morte e devastazione, c’è il desiderio di trasformarsi in un nuovo Vader, c’è orrore. Questo spaventa Luke a tal punto che per istinto pensa che sia meglio mettere fine a tutto, di colpire il ragazzo a tradimento con la sua spada laser verde. E’ un pensiero fugace, che reprime immediatamente con massima vergogna. Non è la prima volta che vediamo Luke agire d’impulso per tutelare i suoi cari, ma in questa circostanza si ferma e si rimprovera. Purtroppo Ben percepisce il pericolo e reagisce, intraprendendo il suo primo grande passo verso il Lato Oscuro e rivelando se stesso. Il resto sappiamo come è andato a finire…
Luke Skywalker: il Ritorno dello Jedi
La risalita di Luke prende il via dopo l’apparizione del suo Maestro. Il fantasma di Forza di Yoda lo “fulmina” risvegliando il Jedi che è in lui con una frase ben precisa: “il più grande maestro il fallimento è”. La Galassia è ammalata di nuovo ed il Lato Oscuro è tornato a prendere il sopravvento. Per fortuna, una serie di eventi e circostanze provocano il nuovo “Ritorno dello Jedi”.
Luke, che aveva rinunciato alla Forza, che aveva preso dalle mani di Rey la spada laser di Anakin, per lanciarla via con disgusto, decide di intervenire in prima persona con un gesto estremo, un sacrifico indispensabile. Grazie ad una tecnica Jedi, che richiede grande potenza e sforzo, si materializza di fronte a Kylo Ren per frenare il suo assalto finale alla Resistenza e salvare i superstiti.
Il Jedi è ancora su Ahch-To, ma trasmette se stesso sul pianeta Crait ed inganna il nipote, in un duello più psicologico che fisico. Assunte le sembianze della sua versione più giovane (quella risalente al momento del “tradimento”) ed impugnando la spada laser blu di Anakin Skywalker, Luke riesce nel suo intento, per poi unirsi alla Forza a causa dell’uso spropositato e pericoloso dei suoi poteri.
Luke Skywalker: la spada di Anakin
Perché ha in mano la spada di Anakin? Perché non manifestarsi con la sua? Ci sono svariate ragioni per giustificare questa scelta. Il rapporto con la spada verde è certamente compromesso in maniera drastica. L’ultima volta che l’ha impugnata sembrerebbe risalire proprio alla “notte della vergogna”. La spada laser verde è il simbolo definitivo della sua caduta come Jedi. E’ l’arma che rappresenta nella sua mente il fallimento.
Non sappiamo che fine ha fatto quella spada e ci sono altissime possibilità che sia stata “prelevata” dallo stesso Kylo Ren e che sia lui a custodirla. Anche nell’ottica di voler ingannare il ragazzo, sarebbe stato fuori luogo presentarsi con in mano un’arma il cui destino è ignoto a lui ed al pubblico. Invecei, poche ore prima una cosa era certa: la spada di Anakin era nella disponibilità di Rey. L’ha vista, l’ha toccata, l’ha gettata via con disprezzo verso tutto quello che è “Jedi”.
Dopo l’intervento di Yoda, Luke si immerge di nuovo nella Forza e simbolicamente riprende in mano quella spada blu che aveva lanciato come un rifiuto. Lo fa anche come segno di riconciliazione verso il padre Anakin, che si è ribellato per salvargli la vita, liberando la Galassia dai Sith. Il lancio della spada è stato una mancanza di rispetto anche verso il suo percorso da Jedi affrontato in gioventù e verso i suoi sogni.
Lui ha preso per la prima volta in mano quella spada laser con il desiderio di fare del bene, di sentirsi degno erede del Jedi che era suo padre. Al contrario Kylo Ren l’ha sempre bramata come trofeo, come un oggetto simbolo di quel Darth Vader che aveva governato la Galassia con violenza e malvagità. Luke conosce il nipote, sa bene come ragiona per questo lo provoca definitivamente mostrandosi con in mano la spada di Anakin. C’è chi è degno di portarla e chi no, sembrerebbe dire! In quel momento il Jedi ha solo bisogno di temporeggiare, provocando il nipote, rendendolo furioso e distratto. Ci riesce benissimo…
L’ex Ben Solo ha un carattere non facile, irascibile e spesso fuori controllo. Cade nella trappola dello zio, anche perché non sa affatto che in realtà quella spada è andata distrutta nel precedente scontro con Rey, dove è rimasto accecato da un forte bagliore (dovuto all’esplosione) ed ha perso conoscenza.
Considerazioni finali
In definitiva ci sono molte ragioni valide per giustificare l’uso della spada di Anakin. Questa analisi è pronta ad ascoltare ed abbracciare anche i ragionamenti dei fan che sostengono il contrario e che sono “affezionati” all’idea di Luke Skywalker con in mano quell’arma che si è creato da solo e che rappresenta un passaggio storico per la grande saga di Guerre Stellari.
